Grandi predatori, Presidente Consiglio regionale Veneto: “Dove la convivenza non è possibile, necessario tutelare agricoltori, attività umane e patrimonio agricolo-culturale”

17 aprile 2024

(Arv) Venezia 17 apr. 2024 -   “I programmi di ripristino stanno spingendo le nostre comunità rurali a coesistere con l’espansione della fauna selvatica, compresi i grandi carnivori: le nuove forme di convivenza, tuttavia, non sono sempre possibili e la condivisione di spazi e paesaggi si traduce in priorità concorrenti come la produzione alimentare e la promozione del patrimonio culturale. L’approccio alla coesistenza è stato in gran parte dominato da obiettivi ecologici, ma non riesce a risolvere tutte le sfide e i conflitti che ne derivano. Non dobbiamo dimenticare che gli agricoltori sono i veri custodi delle nostre zone rurali: è quindi necessario proteggere le esigenze del settore agricolo e zootecnico, che è fondamentale per lo sviluppo di molte regioni”.

E’ quanto ha affermato il Presidente del Consiglio regionale del Veneto intervenendo oggi a Bruxelles alla seduta plenaria del Comitato europeo delle Regioni nell’ambito della quale è stata votata l’adozione del Parere che il Comitato inoltrerà alla Commissione Europea in materia di coesistenza tra uomini e grandi carnivori e relativamente alle sfide e opportunità per gli enti locali e regionali. Il parere prevede che la Commissione Europea debba garantire che nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale vengano riservate risorse sufficienti per sostenere le comunità rurali, in particolare quelle in cui i livelli di popolazione di grandi carnivori hanno una presenza significativa. “Sono convinto della necessità, in determinate situazioni, di applicare senza indugio le deroghe, per la protezione della vita umana e per contrastare i grandi carnivori anche, qualora siano soddisfatte le condizioni preliminari, uccidendo gli esemplari che mettono in pericolo l’attività umana. Dobbiamo fondare le politiche di sicurezza su criteri oggettivi, rifiutando posizioni emotive che ingigantiscono la pericolosità rappresentata dai grandi carnivori: la Convenzione di Berna non è un vangelo, deve essere modificata, perché in alcuni zone la presenza di grandi carnivori pone dei seri problemi alle comunità locali” ha concluso il Presidente.